02 Mag “Dire e Fare” un patrimonio da salvare: le Sagre (I° parte)
Trascorsi due giorni di full immersion con le persone che danno vita al comparto Sagre a livello nazionale, mi fa sentire – immeritatamente – una di loro. Nella mente si rincorrono le conversazioni, le slide, gli applausi, i sorrisi, nati durante la due giorni di convention, i fatti:
- 26 speech, su temi specifici
- 19 relatori
- 18 ore di condivisione
- 06 momenti di ristoro: coffee break, pranzi, aperitivi, cena
In queste fasi la relazione fra le persone è esplosa!
La prima domanda è sempre “Tu, di che Sagra sei?”
In queste 5 parole emerge l’importanza del ruolo di tipicità e località del prodotto. Un primo aspetto rilevante che trova la radice profonda nell’anima della Sagra. La relazione con il territorio. Il prodotto tipico, connota materia prima che riporta ad una area territoriale di ampio raggio, mentre il prodotto locale, identifica la connessione che c’è fra il prodotto ed il territorio specifico e circoscritto, per effetto di aria, umidità, sole, caratteristiche del terreno, aspetti non replicabili altrove. L’informazione seguente è il paese, borgo, in cui si tiene l’evento, da chi è organizzato e realizzato lo stesso e finalmente “piacere sono, un Volontario/a mi adopero per la realizzazione di queste attività”.
Dove si sono svolti i suddetti fatti?
Alla “Prima Convention Nazionale delle Sagre” tenutasi il 29 e 30 Aprile ‘23, presso La Poli , spazio polivalente sito a Casumaro un territorio di confine. 2 provincie emiliane si incontrano: Ferrara e Modena. 3 comuni sono di competenza sulla stessa frazione: Cento, Bondeno, Finale Emilia. Un luogo che si presta a dimostrare come il fare rete sia necessario per dare vita ad esperienze, inizialmente complesse ma contemporaneamente necessarie per tutelare le Sagre e creare legami e spazi di inclusività fra generazioni che vivono il territorio.
Cosa è accaduto?
Alcune persone, da parecchio tempo, stanno analizzato ed osservando, il settore in cui operano, il mondo delle Sagre. Un ambito sostenuto da volontari, associazioni, Pro Loco, una varia casistica di aspetti costitutivi e normativi. Lo staff di Caracol – Coop Sociale , ha ritenuto di vitale importanza, strutturare un programma con focus specifici in cui si ponessero le basi per degli approfondimenti tematici:
- il valore sociale delle Sagre
- il ruolo di conservazione della tradizione gastronomica locale
- le Sagre, eventi attrattivi per il turismo
- la responsabilità civile degli organizzatori, privacy, sicurezza
- il passaggio generazionale
- UNPLI , Unione Nazionale Pro Loco Italiane, un sostegno per la salvaguardia.
A seguito di questa parte, era necessario conoscere cosa accade nelle varie aree geografiche italiane. La condivisione di esperienze vissute da operatori giunti da molte regioni d’Italia, sono stati momenti in cui la condivisione di competenze amministrative, tecniche, operative ha avuto massima forza nel racconto dei case history:
- La Vittorina, una emozione che ha scosso tutti i presenti, Cappellaccio di Zucca, San Carlo
- Raimondo, l’imprenditorialità veneta applicata, Radicchio di Treviso
- Alba, tenacia e forza, il sostegno di professionalità extra nazionale, Salama da Sugo IGP , Buonacompra
- Luciana ed Angelo, il mare ci separa geograficamente ma il volontariato non ha confini, da Banari – Sagra della Cipolla ed Uri – Sagra del Carciofo, come affrontare il passaggio generazionale
- gli amici dalle Marche, con l’innovazione di alcune azione ed attività , stanno affrontando il cambiamento.
Come Obiettivo100, abbiamo avuto la possibilità di vivere sulla pelle lo svolgimento di tutta la convention. In tutti gli interventi ho colto due aspetti caratterizzanti: forza e visione.
La forza che queste persone, portavoce di gruppi di volontari, mettono in atto nel fare concretamente. Collegamenti di utenze, caricano e scaricano gazebi, accatastano sedie, aprono e chiudono tavoli, spostano quantità di stoviglie, derrate alimentari, preparano e poi … E’ il momento della festa per il pubblico, per gli operatori inizia il servizio, la somministrazione, e quando le luci si abbassano e la festa volge al termine, tutti i volontari smontano, riordinano, ripongono affinchè tutto sia in ordine per la prossima Sagra. Non è per nulla semplice!
La visione di un obiettivo comune, il patrimonio Sagre deve essere salvaguardato. Tutti i presenti hanno dimostrato, con la loro partecipazione massima attenzione ed a mio avviso la volontà di affrontare un cambiamento, con aspetti complessi ma che si rendono necessari.
Tutto ciò ha coinvolto anche la parte istituzionale, non solo per la visibilità che gli amministratori attirano ma principalmente per trovare insieme sostegno economico per le Sagre, facilitare azioni di disbrigo pratiche burocratiche, tempistiche. Sono intervenuti:
- C. Poletti, Sindaco di Finale Emilia, Mo
- E. Accorsi, Sindaco di Cento, Fe
- S. Saletti, Sindaco di Bondeno, Fe
- G. Poletti, ex Ministro del Lavoro
- S. Ferrari, UNPLI rappresentante ed ex Presidente
- L. Cattabriga, ex Presidente Ass. Sagre e Dintorni
- L. Pinotti, co-fondatore di Misen, titolare AssoSagre.
A sostegno di questa sezione, si è dato supporto con approfondimenti tecnici. Tutti i relatori hanno scosso gli animi dei presenti, sottolineando l’importanza di conoscere le normative per trarre dei vantaggi e per evitare ripercussioni che a volte il “buon senso di operare del padre di famiglia” potrebbe farci incorrere:
- A. Galletti, responsabilità civile, assicurazioni
- G. Oltramari, contributi regionali e nazionali
- S. Bonsi, sicurezza
Chi è stato il “deus ex machina” di tutto ciò?
Nessun genio è uscito dalla lampada e nessuno aveva il velo della fata turchina. Abbiamo conosciuto dei professionisti con delle idee, sostenute da esperienze, sulle quali hanno creato un progetto con un obiettivo.
Caracol, Coop Sociale è il punto di riferimento.
Il Presidente A. Pirani, di comprovata esperienza imprenditoriale, esperienza sul campo con “Lumaca di Casumaro”, ha affiancato ed affidato il progetto “Io faccio una Sagra e tu?” a:
- S. Rimondi, DG direttore generale Caracol
- I. Carletti, responsabile Comunicazione e Marketing Caracol
- tutto lo Staff, Gruppo impegnato a tutti i livelli.
Si tratta di un progetto strutturato per il mondo delle Sagre.
Per essere riconosciuti come evento socializzante per il territorio, con raggio di influenza su 45km ed essere attrattivi come proposta turistica, allargando lo sguardo ad orizzonti più ampi. Il frequentatore di Sagre è sempre più un consumatore abituato a leggere feed dei social, Facebook ed Instagram. Un consumatore che ricevere informazioni su date ed appuntamenti con notifiche whatsapp, sms, e-mail. Un consumatore che ha imparato a prenotare degli appuntamenti online, alle poste, con il fascicolo sanitario; un consumatore consapevole che se desidera consumare una cena fuori casa, è opportuno prenotare il locale, l’esperienza di Sagra rientra in questa nuova modalità.
Questo ed altri processi, permettono di organizzare il “dietro le quinte” in maniera funzionale, ottimizzando le risorse ed i tempi. L’erogazione di una esperienza aggiornata conferisce la soddisfazione del cliente dall’arrivo – no tempi di attesa per la seduta, ottimizzazione della presa in carico dell’ordine, preparazione, consumo. Nel “dietro le quinte” rientra il piano economico previsionale, indispensabile comprendere la possibilità di riproporre la Sagra l’anno successivo o per valutare opzioni di integrazione eventi durante l’anno.
E’ necessario informare il pubblico dicendo, ci sono! Comunicare con chiarezza, informazioni pertinenti, suggerire azioni utili per entrare in contatto digitalmente con un pubblico ampio. Questi sono alcuni elementi che potrebbero rientrare in un disciplinare di valutazione delle Sagre, per far emergere il valore che alcune organizzazioni hanno e deve essere migliorato con gli strumenti digitali. Differenziarsi nel mare magnum di quasi 40.000 sagre diffuse sul territorio nazionale per difendere la tradizione di preparazione ed il sapore legato alla casa della nonna.
Nei prossimi giorni, realizziamo la II° parte di approfondimento. Dalla voce di S. Rimondi, DG Caraol, a cui chiederemo un primo bilancio. Un ringraziamento personale a Stefano, per l’ospitalità, a presto Edi .