TUTTA COLPA DI UN PICCIONE

E’ di ieri il chiarimento sui social dell’assessore Bidoli riguardo il danneggiamento di una tela ospitata nella pinacoteca di San Lorenzo a Cento.
Partiamo dai fatti.
Durante le recenti aperture al pubblico pare che un volatile (che non è stato possibile identificare, ci teniamo a dirlo) si sia introdotto confondendosi con i turisti, e girovagando fra le opere sia ruscito ad intrufolarsi oltre la barriera che impedisce il passaggio davanti alla Deposizione di Cristo. Approfittando certamente della confusione ha messo in atto il suo sfregio, depositando materiale organico (guano) sulla tela medesima.
Si è poi prontamente dato alla fuga, ed è uscito confondendosi ancora con la folla.
Quando il danno è stato rilevato, con sdegno e raccapriccio, si è cercato invano il responsabile che però era già, manco a dirlo, uccel di bosco…
E qui si è innescata una serie di interpellanze e articoli sul giornale. Secondo Avanti Cento l’opera non era protetta adeguatamente (in effetti non è protetta da vetro) e appoggiata addirittura a terra (con tutti i rischi del caso). L’assessore Bidoli replica però che la tela è stata posizionata su supporti di polistirolo, quindi non a terra (ma si parla di centimetri, a questo punto…) e in zona interdetta all’avvicinamento dei turisti (ma non dei volatili, ci duole constatare).
Aggiunge anche il posizionamento è stato fatto durante la giunta in cui governava proprio la controparte: viene quindi da chiedersi se il dipinto nel frattempo si sia autonomamente spostato visto che prima nessuno aveva sollevato obiezioni…
Ma torniamo al fatto increscioso. Il volatile non è stato acciuffato, ma il dipinto è stato prontamente pulito e, con sollievo, apprendiamo che non è stata danneggiata in maniera irreparabile la tela.
A questo punto però crediamo sia meglio tenere alta l’attenzione verso le opere d’arte nel nostro comune.
Ricordiamo ancora con un moto di orrore gli imbrattamenti al museo del Louvre ad opera di attivisti muniti di zuppa in scatola.
E prima che altri piccioni tentino di emulare il gesto, forse è meglio valutare protezioni più efficaci o, se non altro, impermeabili.

Di seguito il post integrale dell’assessore Bidoli:

“Ci terrei a fare un po’ di chiarezza su quanto emerso nel weekend relativamente alla stato della tela del Gennari, conservata nella Pinacoteca di San Lorenzo.
Innanzitutto nel post di Avanti Cento – che segnala la situazione – ci sono alcune inesattezze: la pala d’altare non è appoggiato a terra, ma su appositi sostegni protettivi in polistirolo. Inoltre, il quadro è collocato in una zona della chiesa che è interdetta al passaggio del pubblico, quindi non direttamente raggiungibile dai visitatori, il contrario quindi di quanto viene sottolineato nel post. Aggiungo inoltre che l’opera è arrivata ed è stata collocata in tale modo in Pinacoteca a fine 2020, dunque durante l’amministrazione Toselli. Mi sorprende un po’ che sia proprio chi l’ha collocata in quel modo a chiedere informazioni riguardo il suo posizionamento.
Entro ora nel merito dello stato di conservazione dell’opera. La tela, ribadisco, è ben conservata. È in un luogo climaticamente controllato e allarmato: date le grandi dimensioni (una pala d’altare di 299×176 cm) non è possibile collocarla in un altro luogo e non è possibile esporla nel percorso espositivo poiché tutte le pareti sono già occupate da altre opere.
Quanto al guano sulla tela, ne eravamo a conoscenza e ci eravamo già attivati: abbiamo effettuato i doverosi controlli per verificare che il volatile non fosse rimasto all’interno dell’edificio e abbiamo riscontrato che non ci fossero altre situazioni analoghe alla tela del Gennari. A seguire abbiamo interpellato un professionista che prima di tutto ci ha tranquillizzato sull’entità del danno e a seguire è potuto intervenire, ripulendo completamente la tela, come potete vedere dalle foto.
Abbiamo infine intensificato i controlli all’ingresso della Pinacoteca, poiché riteniamo plausibile che il volatile sia entrato (e uscito) durante una delle giornate di apertura al pubblico.
Concludo dicendo che episodi di questo tipo sono rari ma non impossibili: l’importante è che come sempre si affrontino con competenza, professionalità e con prontezza.”