
16 Feb Ci stiamo lavorando, il cliché del Carnevale di Cento
Ci stiamo lavorando è un cliché, anzi una bandiera. Se esistesse un word cloud sul carnevale di Cento degli ultimi dieci anni, Ci stiamo lavorando sarebbe la trinità scritta più in grande, con caratteri ancora più marcati di altre parole chiave della manifestazione centese, tipo Manservisi, Carristi, Ricorso, Giuria, Gettito. Ci stiamo lavorando sono le tre parole nelle quali il carrozzone del carnevale ripone le proprie speranze per la primavera, quando sembra chiaro che si tornerà a sfilare per le strade del Guercino.
Fonti certe confermano che Ci stiamo lavorando non nasconda alcuna bugia. L’Amministrazione Comunale, anche troppo prudente e silente in materia di coriandoli, sta facendo acrobazie circensi per trovare una sufficiente quantità di quattrini per l’edizione 2022 del carnevale di Cento. Un altro dato certo è che i carri di carnevale siano alle ultime fasi di lavorazione agli hangar, segno che anche le Associazioni Carnevalesche puntano dritto alle sfilate di primavera. Ancora arzillo, zompetta da un ufficio all’altro anche lo storico Patron che sta facendo accorrere i media nazionali per annunciare che il Ci stiamo lavorando presto si trasformerà in alcune date… forse 4 e non 5… ma anche 4 e non 2.
Ci stiamo lavorando è una verità costruita con tre parole, come il carnevale di Cento è un sogno che ogni anno si costruisce sui tre soggetti sopra citati: Amministrazione Comunale, Associazioni Carnevalesche e il Patron. Perché però tutti e tre giunti alla metà del mese di febbraio non hanno saputo produrre niente di più concreto di un Ci stiamo lavorando?
Analizziamo l’operato dell’Amministrazione Comunale della quale non ci è ancora dato sapere cosa concretamente stia combinando. Sappiamo che la pallina sta come sempre frullando fra una componente e l’altra del flipper: ora al Sindaco, ora all’Ufficio Cultura, ora a CMV, ora ai Dirigenti Comunali, ora alla Fondazione Teatro. Ma come è possibile nel 2022 non avere ancora studiato una formula che consenta al nostro carnevale di camminare con le proprie gambe? La nostra manifestazione va confrontata con i carnevali più importanti d’Italia: ognuno di essi ha un ente che se ne occupa 365 giorni all’anno. Viareggio inaugura il prossimo weekend e le sue sfilate saranno il coronamento di un anno di carnevale, un anno intero dove la città respira quell’aria, dalla Cittadella del Carnevale fino ai Viali a Mare. Essere giunti a febbraio senza certezze, lascia pensare che la Giunta precedente abbia lasciato poche briciole per l’evento. Come è stato possibile? Quando il Comune di Cento riuscirà a dedicare anche solo una mensola in un ufficio permanentemente al suo carnevale?

Edoardo Accorsi, Sindaco di Cento
Spostando il ragionamento sulle Associazioni Carnevalesche, non sono di meno le domande. Premettiamo che ogni volta che è stato chiesto loro di far sfilare un carro, hanno sempre portato fuori il proprio pianale. Nell’ultima decina di anni poi, i carristi hanno alzato notevolmente la qualità delle proprie maschere, oggi quasi interamente realizzate a Cento, ridando dignità al proprio corteo che propone ogni edizione coreografie ed espedienti scenici sempre più curati, migliorando il livello della manifestazione di propria iniziativa, visto che non è mai stato significativamente loro aumentato l’ingaggio. Tutti sanno dell’esistenza di numerosi fondi ai quali le stesse associazioni potrebbero accedere per aumentare le risorse a propria disposizione. Come mai questa cosa non può accadere? La risposta a questa domanda c’è ed è tremendamente semplice: le Associazioni Carnevalesche sono in clamoroso ritardo nel percorso per l’acquisizione della loro forma giuridica, ovvero Associazioni di Promozione Sociale. Cosa stanno aspettando?! Tante volte i carrisiti si sono appellatti alla propria dignità, ma come la si può pretendere nelle trattive se i primi a non darsela sono loro stessi? Sappiamo di alcuni incontri fra le Associazioni Carnevalesche e l’Amministrazione. Augurandoci che l’esito sia stato incoraggiante, si spera che si colga l’occasione data per essere effettivamente parte attiva nel carnevale, anche se la burocrazia è qualcosa che alla quale i carristi è ora che si arrendano (Burocrazy di Roger/Lebigre docet… per gli intenditori).

Una delle tante Associazioni dei Carristi Centesi
Per ultimo si consideri lo storico Patron, che in realtà è sempre stato il primo attore in campo nel nostro carnevale. È grazie al suo palco se il carnevale di Cento ha potuto sbocciare come un fiore nella primavera degli anni ’90 fino ad impollinare il mondo intero giungendo allo storico gemellaggio con il carnevale di Rio de Janeiro. Era il 2001 però l’ultima volta che una nostra maschera ha sfilato al Sambodromo. Da allora abbiamo avuto prima Maradona e Dustin Hoffman, poi anche Orietta Berti e Umberto Tozzi. Quello che da tanti anni sembra mancare è la direzione artistica della manifestazione. Ribadiamo che le maschere fatte a Cento sono stata una scelta delle associazioni carnevalesche, le coreografie davanti al carro pure, la cura dei soggetti e dei bozzetti anche. Non è forse giunto il momento che il Patron proponga qualcosa di innovativo e valorizzante?

Le maschere del Carnevale di Cento sfilano al Sambodromo nel 2001
Terminata la carrellata sulla trilogia del carnevale di Cento, veniamo alle conclusioni. Ci stiamo lavorando non può più essere la risposta che questa città dà per una manifestazione così grande. Occorre accelerare e dare concretezza e occorre che ognuno faccia la sua parte. Concludiamo col grande escluso di questa riflessione, Tasi. Egli è la nostra maschera, custode del folklore e della tradizione del nostro carnevale. Tasi dove sei? Batti un colpo… La Pro Loco sembra che si sia mossa con un bel concorso a lui dedicato da portare nelle scuole. Già… le scuole, la cultura, quella cosa che nel carnevale è stata da tanto tempo dimenticata e che sembra essere la cosa meno importante. Invece è proprio lì il segreto, lì ci sono anche i soldi, lì ci sono i bandi, lì c’è la dignità di una manifestazione e l’identità di una comunità sempre più lontana e stufa di sentirsi dire… Ci stiamo lavorando. Fonti certe confermano che saranno presto annunciate iniziative relative la cultura del carnevale per la settimana a cavallo fra giovedì e martedì grasso. Un significativo passo avanti, trainato dall’Ufficio Cultura volto alla riscoperta del carnevale come parte della nostra comunità, forse il primo passo verso un carnevale di Cento che non viva di una manciata di sfilate e di un pugno di coriandoli.

Aroldo Dinelli nelle vesti di Tasi